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Riqualificazione energetica immobili: come aumentare il valore della tua casa.

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Andrea Galelli
10 Giu 2025
Tempo di lettura: 4 minuti
Indice Contenuti

Riqualificazione energetica immobili e “casa green” non sono più solo una scelta etica: oggi l’efficienza energetica è uno dei principali fattori che determinano il prezzo di vendita di un immobile. La Direttiva Europea 2024/1275, nota come EPBD, mira a migliorare l’efficienza energetica del patrimonio edilizio in Europa in un’ottica di decarbonizzazione. L’obiettivo di lungo termine è raggiungere edifici a emissioni zero entro il 2050, con tappe intermedie ambiziose: per gli edifici residenziali si è discusso di portare tutti almeno in classe energetica E entro il 2030 e D entro il 2033, mentre i nuovi edifici dovranno essere a emissioni zero dal 2030. Questo quadro normativo ha generato forte attenzione (e preoccupazione) in Italia, dove si stima che oltre la metà degli edifici esistenti abbia basse prestazioni energetiche (classi F o G).

Questi obiettivi stanno già influenzando il mercato immobiliare italiano in termini di prezzi di compravendita, volumi delle transazioni e comportamenti di acquirenti, istituti di credito e investitori, evidenziando vantaggi competitivi e penalizzazioni legati alla classe energetica degli immobili.

Le classi energetiche in Italia

Ecco un “foglio di sintesi” delle classi energetiche residenziali italiane secondo il D.M. 26 giugno 2015 (linee-guida APE) e le elaborazioni tecniche più diffuse.

ClasseIndice di prestazione energetica globale non rinnovabileConsumo indicativo (kWh/m²·anno)Significato pratico
A4≤ 0,40~ 9 – 15Edificio «a energia quasi zero» (NZEB): involucro altamente isolato, impianti evoluti e forte quota di rinnovabili.
A30,40 – 0,6015 – 20Prestazioni “passive”; fabbisogno minimo, spesso con pompa di calore + FV.
A20,60 – 0,8020 – 25Molto efficiente, isolamento e impianti ben dimensionati.
A10,80 – 1,0025 – 30Nuovo costruito di buona qualità o ristrutturazione spinta.
B1,00 – 1,2030 – 50Consumi bassi; cappotto, infissi performanti, impianto efficiente.
C1,20 – 1,5050 – 70Efficienza media-buona; spesso frutto di primi interventi di riqualificazione.
D1,50 – 2,0070 – 90Edifici anni ’90-2000: migliorabili con coibentazione e infissi migliori.
E2,00 – 2,6090 – 120Costruzioni anni ’70-’80 prive di cappotto; interventi consigliati.
F2,60 – 3,50120 – 160Consumi elevati; impianti obsoleti e scarso isolamento.
G> 3,50> 160Situazione peggiore: dispersioni elevate e costi altissimi.

L’atteggiamento degli acquirenti

I compratori italiani stanno rapidamente cambiando approccio, incorporando la variabile energetica nelle decisioni d’acquisto. Secondo un’indagine recente, quasi 3 milioni di potenziali acquirenti hanno modificato i propri criteri di ricerca focalizzandosi su case già efficienti dal punto di vista energetico. In pratica, circa un acquirente su due (50% a livello nazionale) cerca attivamente abitazioni di classe alta, percentuale che sale al 60% nel Nord-Ovest. La consapevolezza alimentata dalla direttiva europea – ovvero che acquistare oggi un immobile efficiente significa risparmiare domani sia sulle bollette sia su onerose ristrutturazioni future – sta orientando rapidamente le preferenze. Non a caso, le ricerche online di case che filtrano per alta efficienza sono aumentate di oltre +72% nel 2023 rispetto al 2022.

Contestualmente, si osserva maggiore fretta nel concludere l’acquisto di immobili green: una casa in classe A - secondo un’analisi citata qui - resta sul mercato mediamente 68 giorni, contro i 90 giorni di un’abitazione in classe. Questo divario di oltre 20 giorni in favore delle case efficienti si è accentuato in poco tempo, segno che gli acquirenti attuali sono più rapidi nel farsi avanti per le proprietà energeticamente performanti. La classe energetica è ormai un criterio di scelta trainante, come conferma anche Wikicasa: l’Attestato di Prestazione Energetica (APE) viene considerato uno strumento utile dal 9% in più di acquirenti rispetto all’anno precedente.

Perché l’efficienza energetica fa crescere il prezzo di vendita

Quando si parla di valore di mercato di un’abitazione, la classe energetica è diventata – nel giro di pochi anni – un vero e proprio “semaforo” che orienta le scelte dei compratori (e le aspettative dei venditori).

In pratica, un immobile efficiente incorpora cinque vantaggi che il mercato monetizza immediatamente: costi di gestione più bassi (i futuri proprietari stimano quanto risparmieranno ogni anno); migliori condizioni di finanziamento (le banche offrono mutui ‘verdi’ con spread ridotti o limiti di prestito più generosi); riduzione del rischio normativo (le direttive europee fissano tappe obbligatorie di riduzione dei consumi); attrattiva abitativa ed emotiva (temperature più stabili, meno muffa e rumori, aria interna più salubre); sinergia con incentivi e detrazioni (chi ristruttura sfruttando gli incentivi (Eco-, Super- e simili) scarica parte dei costi sulla fiscalità e può rivendere un immobile “chiavi in mano”).

Uno studio di Banca d’Italia elaborato sui dati di Immobiliare.it ha rilevato che le abitazioni in classi energetiche elevate si vendono mediamente al 25 % in più rispetto a quelle meno performanti.

In alcune province del Nord Italia il salto da classe G a D ha incrementato il valore di mercato fino al 18 %, mentre il passaggio a classe A può spingersi oltre il 40 %.

(h2) Gli incentivi fiscali disponibili nel 2025

BonusAliquota 2025Spese ammesse / condizioni essenzialiNote utili
Superbonus65 %Solo per cantieri con CILA/CILAS aperta o deliberati entro il 15 ottobre 2024; condomìni ed edifici 2–4 unitàDetrazione in 4 anni
Ecobonus65 % (50 % per infissi, caldaie A + termoregolazione evoluta, schermature solari)Interventi di riqualificazione energetica su singole unità e condomìniRipartizione in 10 anni
Bonus Casa – risparmio energetico36 % (50 % se immobile adibito ad abitazione principale)Ristrutturazioni ordinarie con miglioramento dell’efficienza10 rate annuali

Interventi che alzano davvero il valore dell’immobile

Investire su un immobile non significa solo “metterlo a nuovo”, ma farlo crescere di valore in modo misurabile. Gli interventi elencati nella tabella agiscono su tre fronti chiave – riduzione dei consumi, aumento del comfort e conformità alle normative future – trasformando il risparmio energetico in un premio di mercato. In altre parole, ogni euro speso in queste opere si riflette in una casa più appetibile per acquirenti e banche, con un ritorno che va ben oltre la pura estetica.

InterventoVantaggio energeticoImpatto sul valore
Cappotto termicoFino al -40 % di consumi per il riscaldamento grazie alla riduzione delle dispersioni.Incrementa la classe energetica di 1–2 livelli; premialità in sede di vendita/locazione.
Sostituzione serramenti e schermature solariTaglio delle dispersioni e del surriscaldamento estivo; detrazione 50%.Plus estetico immediato e riduzione rumore, con ritorno economico rapido.
Pompa di calore ad alta efficienzaRiduce i costi di climatizzazione estiva fino al -40 % e ottimizza il riscaldamento invernale.Aumenta il comfort e prepara l’edificio all’elettrificazione dei consumi.
Impianto fotovoltaico con accumuloAutoproduzione energetica e bollette prossime a zero; accesso a sgravio 65%.Rende l’immobile quasi “fuel-free”, molto appetibile per giovani acquirenti.
Building automation (cronotermostati, sensori, domotica)Gestione intelligente della domanda, fino al 10-15% di risparmio aggiuntivo.Piccolo investimento, grande percezione di modernità.

Il percorso in quattro step

Passare da un’idea di “casa green” a un progetto di riqualificazione concreto richiede un percorso strutturato: serve una diagnosi tecnica puntuale, una strategia finanziaria sostenibile e il rispetto scrupoloso degli obblighi documentali. Solo così si massimizza l’investimento e si evitano intoppi burocratici che possono azzerare le detrazioni. Approfondiamo il percorso operativo in quattro step e i benefici strategici che vanno ben oltre la bolletta:

  • Audit energetico (APE ante-operam)
    Un tecnico abilitato redige l’Attestato di Prestazione Energetica iniziale, ricorrendo a rilievi in situ (termografie, blower-door) e alla modellazione dinamica per simulare il salto di almeno due classi richiesto dai bonus. Il nuovo format APE previsto dalla direttiva “Case Green” rende la classificazione più trasparente e confrontabile. Consente di fissare la “foto di partenza”, scegliere gli interventi più efficaci e dimostrare ex-post il miglioramento, requisito imprescindibile per Ecobonus e Superbonus.
  • Piano finanziario
    Dopo l’audit si verifica la capienza fiscale del proprietario e si valutano le alternative: sconto in fattura, cessione del credito a istituti finanziari o piattaforme fintech, oppure detrazione diretta in 4-10 rate. Per le spese sostenute nel 2024 la comunicazione di cessione/sconto doveva essere inviata all’Agenzia delle Entrate entro il 17 marzo 2025, quindi nel caso in cui il bonus venga prorogato per il prossimo anno conosceremo fra qualche mese le nuove scadenze.
  • Esecuzione degli interventi e asseverazioni ENEA
    Ogni lavoro va asseverato da un professionista che ne certifichi la conformità tecnica ed economica. Entro 90 giorni solari dalla fine lavori i dati devono essere caricati sul portale ENEA per ottenere il Codice Personale Identificativo (CPID). Il rispetto del termine ENEA è condizione risolutiva: oltre i 90 giorni la detrazione decade e occorre un complesso reinvio correttivo.
  • Aggiornamento APE e rendita catastale
    Conclusi i lavori si redige l’APE finale e si calcola il nuovo valore catastale. Se l’incremento di rendita supera il 15 %, la variazione va depositata (modello DOCFA) entro 30 giorni; in caso di omissione si rischiano sanzioni e accertamenti fiscali. Aggiornare la rendita tutela da contestazioni future e certifica l’aumento di valore patrimoniale ai fini di vendita o locazione.

Benefici oltre la bolletta

Ecco quali sono, invece, i benefici strategici della riqualificazione energetica immobili oltre, chiaramente, al risparmio dei consumi:

Protezione dal rischio di sconto al rogito: Gli immobili in classi E-F-G sono ormai l’anello debole del mercato: acquirenti e banche applicano ribassi crescenti per coprire i futuri costi di riqualificazione. Le abitazioni efficienti, al contrario, registrano un premio medio del 25 % sul prezzo di vendita rispetto a quelle energivore, come evidenziato da uno studio Banca d’Italia + Immobiliare.it.
Investire ora protegge il valore e riduce la trattabilità del prezzo in sede di rogito.

Maggiore appetibilità per gli affitti brevi e a lungo termine: Un appartamento che garantisce bollette basse e comfort termico elevato è più richiesto sia per affitti brevi (turismo / business) sia per contratti 4 + 4. La migliore classe energetica può giustificare canoni superiori del 10-15 % e tassi di occupazione più alti, secondo il report FIAIP-ENEA sul mercato 2024.

Contributo alla decarbonizzazione: Nel 2023 le detrazioni fiscali legate all’efficienza hanno generato oltre il 56 % dei risparmi energetici nazionali, pari a 2 Mtep su 3,6 Mtep totali, avvicinando l’Italia al target PNIEC. Scegliere interventi ad alte prestazioni significa quindi non solo ridurre il proprio footprint, ma anche sostenere gli obiettivi climatici del Paese e migliorare la reputazione dell’immobile presso investitori e inquilini climate-conscious.

Conclusione

Riqualificare oggi significa cavalcare l’onda di incentivi ancora generosi, allinearsi alle direttive UE e — soprattutto — trasformare una spesa in un investimento patrimoniale. Con un progetto mirato è possibile aumentare il valore dell’immobile anche del 20-40 %, tagliando le bollette fino al 40 % e rendendo la casa più confortevole, sostenibile e facilmente vendibile o locabile domani. Il miglior momento per iniziare? Prima che le aliquote calino e i requisiti diventino più stringenti.

Se stai valutando una ristrutturazione e vuoi saperne di più, non aspettare: contattaci per avere informazioni o un preventivo gratuito, e scopri con noi come rendere la tua casa efficiente.

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