Il Bonus Ristrutturazioni 2025 rappresenta una delle agevolazioni fiscali più rilevanti per chi intende effettuare lavori di ristrutturazione edilizia in Italia. Tuttavia, la Legge di Bilancio 2025 ha introdotto modifiche significative rispetto agli anni precedenti, con aliquote ridotte e nuove regole per l'accesso al beneficio.
In questo articolo esploreremo cercheremo di fornirvi una guida completa di come funziona il bonus, quali interventi sono ammessi e come pianificare al meglio i lavori per non farvi cogliere impreparati nel momento in cui deciderete di affrontare la ristrutturazione della vostra casa.
Iniziamo con una considerazione importante: le principali differenze tra il Bonus Ristrutturazioni 2025 e quello in vigore negli anni precedenti riguardano modifiche significative alle aliquote di detrazione, ai limiti di spesa e alle modalità di accesso. Vediamo insieme tutte le novità.
Se fino al 2024 la detrazione IRPEF era fissata al 50% per tutte le unità immobiliari (con un limite massimo di spesa di 96.000 euro per unità), da quest’anno viene introdotta questa differenziazione:
Dal 2026 al 2027, le aliquote saranno ridotte al 36% per la prima casa e al 30% per le altre abitazioni. E a partire dal 2028, la detrazione sarà stabilizzata al 30% per tutte le tipologie di immobili, con un tetto massimo di spesa dimezzato a 48.000 euro
In linea con la direttiva europea Case Green - che prevede che i Paesi UE riducano il consumo di energia degli edifici residenziali del 16% entro il 2030 e del 20-22% entro il 2035 - non sarà più possibile detrarre le spese per la sostituzione di caldaie alimentate a combustibili fossili. Se fino al 2040 ci sarà tempo per dire definitivamente addio alle caldaie a gas, già da quest’anno non vengono più contemplate agevolazioni fiscali per gli impianti tradizionali, ma solo per quelli ibridi (caldaia a gas con pompa di calore) o completamente elettrici.
Rimane invariata rispetto agli anni precedenti la ripartizione della detrazione fiscale: 10 quote annuali di pari importo. Supponendo, quindi, che tu abbia diritto a una detrazione fiscale totale di 10.000 euro per lavori di ristrutturazione, ogni anno potrai detrarre 1.000 euro dall'IRPEF (Imposta sul Reddito delle Persone Fisiche). Questo avverrà per 10 anni consecutivi, fino a esaurire l'intero importo della detrazione.
Dal 2025 non sarà più possibile usufruire dello sconto in fattura o della cessione del credito. Pertanto, i beneficiari dovranno recuperare l'importo esclusivamente tramite la dichiarazione dei redditi. L’esclusione vale in tutti i casi, tranne per il Superbonus a patto che vengano soddisfatte queste condizioni:
In questi casi sarà ancora possibile accedere allo sconto in fattura o alla cessione del credito.
Il Bonus Ristrutturazioni 2025 copre una vasta gamma di lavori edilizi, tra cui:
A parte la sostituzione di caldaie a combustibili fossili, che come abbiamo già visto non sarà più tra gli interventi ammissibili a partire da quest’anno, vediamo nel dettaglio quali altri lavori sono esclusi dal Bonus ristrutturazioni.
Manutenzione ordinaria su singole unità immobiliari
Gli interventi di manutenzione ordinaria (es. tinteggiatura, rifacimento intonaci, sostituzione pavimenti) non sono ammessi, salvo che siano parte di un progetto più ampio di ristrutturazione o riguardino parti comuni degli edifici condominiali.
Realizzazione di box o posti auto pertinenziali
La costruzione di box auto o posti auto pertinenziali non rientra tra gli interventi agevolabili.
Interventi puramente estetici
Lavori che non comportano modifiche strutturali o miglioramenti funzionali dell’edificio (ad esempio, semplici decorazioni) non sono coperti dal bonus.
Immobili di lusso e seconde case
Come già anticipato gli incentivi sono stati limitati alle prime abitazioni, con aliquote ridotte al 36% per seconde case e immobili non principali. Inoltre, le residenze di lusso sono escluse dalle agevolazioni.
Acquisto di beni mobili
L’acquisto di strumenti o beni mobili (anche se destinati a migliorare la mobilità interna per persone con disabilità) non è detraibile, salvo specifiche eccezioni legate al Bonus Barriere Architettoniche, come pubblicato qui.
Il Bonus Ristrutturazioni può essere richiesto da diverse categorie di persone. In primo luogo, ne hanno diritto i proprietari dell'immobile o coloro che ne detengono la nuda proprietà. Anche chi possiede un diritto reale sull'immobile, come l'usufrutto, il diritto d'uso o di abitazione, può accedere al bonus.
Inoltre, possono beneficiarne gli affittuari o i comodatari, a condizione che siano loro a sostenere le spese per i lavori. Lo stesso vale per i soci di cooperative o di società semplici che effettuano interventi sugli immobili di cui fanno parte.
Infine, anche i conviventi del proprietario dell’immobile possono richiedere il bonus, purché contribuiscano economicamente alle spese per la ristrutturazione.
Per accedere alle agevolazioni fiscali per interventi di ristrutturazione edilizia, è necessario rispettare alcuni requisiti fondamentali. Di seguito, approfondiamo i tre principali:
La presentazione della pratica edilizia è un passo cruciale per avviare i lavori di ristrutturazione. Questa deve essere conforme alle normative urbanistiche e edilizie in vigore. In particolare: è necessario ottenere i permessi richiesti dal Comune, come la CILA (Comunicazione Inizio Lavori Asseverata) o la SCIA (Segnalazione Certificata di Inizio Attività), a seconda della tipologia di intervento.
La conformità urbanistica e catastale dell'immobile è obbligatoria. Eventuali difformità devono essere sanate prima di presentare la pratica.
La documentazione deve includere il progetto dei lavori e le dichiarazioni del tecnico abilitato che assevera la conformità normativa. Questo passaggio garantisce che gli interventi siano regolari e che possano beneficiare delle detrazioni fiscali previste.
Il pagamento delle spese deve avvenire esclusivamente tramite bonifico parlante, che è una modalità specifica richiesta per accedere ai bonus edilizi. Ecco cosa deve contenere il bonifico:
In caso di errori nella compilazione del bonifico, come l’utilizzo di un bonifico ordinario invece di quello parlante, è possibile correggere l’errore ripetendo il pagamento correttamente. Tuttavia, ciò potrebbe causare ritardi nell’ottenimento delle detrazioni2513.
Per beneficiare delle agevolazioni fiscali, è obbligatorio dichiarare i dati catastali dell’immobile nella propria dichiarazione dei redditi (modello 730 o Redditi PF). Questi dati comprendono:
Queste informazioni possono essere reperite tramite una visura catastale aggiornata. È importante compilare correttamente il quadro B del modello 730 per evitare errori che potrebbero compromettere l’accesso alle agevolazioni.
Per trarre il massimo vantaggio dal bonus ristrutturazioni 2025 ecco qualche consiglio utile. Anzitutto sarebbe importante pianificare i lavori entro il 2025: come abbiamo già sottolineato le aliquote più alte (50% per la prima casa) sono valide solo fino alla fine dell'anno. In secondo luogo consigliamo di scegliere interventi strategici, dando la priorità agli interventi energetici e antisismici, che potrebbero beneficiare anche di altri incentivi come l'Ecobonus o il Sismabonus. Infine, valutare l'impatto fiscale, dal momento che per redditi superiori a 75.000 euro, i massimali detraibili potrebbero essere ridotti in base a nuovi criteri introdotti dalla Legge di Bilancio.
Il Bonus Ristrutturazioni 2025 rimane uno strumento importante per incentivare la riqualificazione edilizia in Italia, ma le nuove regole richiedono una pianificazione attenta. Se stai pensando di ristrutturare casa, agire entro il 2025 potrebbe garantire un risparmio fiscale maggiore rispetto agli anni successivi.
Se vuoi approfondire l’argomento o hai dubbi rispetto alla normativa, contattaci per una consulenza gratuita e scopriremo insieme come ottenere le agevolazioni per la tua ristrutturazione.